Ci sono momenti della vita in cui pur volendo dire molte cose restiamo in silenzio, momenti in cui ci sentiamo svuotati o, per assurdo, così sopraffatti da non riuscire a dire nulla.
Sono stati d’animo che spesso rifuggiamo, ma che tuttavia mostrano la strada verso il nucleo di noi stessi, la strada maestra che non dovremmo temere e dalla quale dovremmo attingere fede, forza e speranza.
Il cammino non è semplice e non è certo uguale per tutti, ma in tutti noi albergano le risorse necessarie per affrontarlo.
In noi risiede la chiave per ogni cosa; eppure, inspiegabilmente, la cerchiamo sempre all’esterno.
Questo è il mese dedicato alla mamma, colei che genera la vita.
Siamo circondati da eventi simbolici, ma non ci è stato insegnato a leggerli: ci è solamente stato insegnato cosa è importante e cosa no, e noi abbiamo accettato tutto passivamente, senza mettere nulla in dubbio.
Dovremmo imparare a mettere in discussione le “verità” che ci hanno insegnato, in quanto non sempre si allineano veramente con ciò che siamo, motivo per il quale spesso entriamo in conflitto con noi stessi.
Imparare a dubitare delle nostre credenze significa allinearsi con ciò che davvero siamo, l’unico modo per stare davvero bene con noi stessi e con chi scegliamo di avere accanto.
Scrivere musica rappresenta per me da sempre un modo per creare una connessione diretta e tangibile tra visibile e invisibile, un ponte tra materia e spiritualità, un modo per connettermi col divino e astrarmi dalla dimensione terrestre.
Ribadisco spesso che chiunque può fare musica, ma non tutta la musica può essere fatta con chiunque.
C’è chi fa musica per lavoro e chi per spiritualità.
Io appartengo alla seconda categoria; per questo scelgo sempre accuratamente le anime da affiancare nel mio viaggio. Non si tratta di essere bravi o meno, bensì di amare ciò che si fa; non con l’apparenza o le parole, ma con l’essere. Significa non essere disposti a scendere a compromessi, bensì scegliere e agire secondo il sentire più vero e autentico che parte da dentro.
Il brano che ascolterai il prossimo 14 maggio 2023 è cantato da Concetta Aquila, amica e collega che stimo per aver fatto del canto la sua preghiera. Sono felicissima che sia stata proprio lei ad interpretare questa mia composizione per soprano, coro e orchestra su testo dell’autrice Grazia Paternoster, alla quale va il mio più profondo ringraziamento per la fiducia riposta in me.
Ti aspetto il 14 maggio sul mio Canale YouTube!
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