Quando si ha una pagina bianca davanti non sempre si ha bene a mente cosa scrivere, a volte i pensieri sono nitidi e chiari, altre volte fanno capolino senza svelarsi completamente. Novembre è alle porte e come di consueto… nuovo mese, nuova uscita, nuova pagina!
Ho incominciato a far musica nel 1986, allora non pensavo minimamente a come sarebbe stata la mia vita in futuro, mia nonna me lo chiedeva, e io rispondevo tutt’altro. Mi piaceva più scrivere che suonare, ma la mia mente riusciva a immaginare solo la possibilità di fare concerti, senza intravedere altre opzioni; così è stato fino a quando, quelli che chiamo eventi sincronici o circostanze determinanti mi hanno portata a valutare un’altra possibilità: la scrittura.
L’ho sempre praticata per gioco, mai valutata come prospettiva. Poi, un giorno, mi sono ritrovata a registrare il mio primo album senza sapere perché: qualcuno aveva deciso per me e aveva creato le condizioni perché ciò accadesse. Non ero assolutamente pronta per quel passo e oggi, a distanza di tempo, una cosa l’ho capita: non si è pronti, è facendo le cose che lo si diventa.
Volo di gabbiani, il mio primo album, è nato direttamente al pianoforte e solo successivamente trascritto su carta. Uguale percorso per Fluide Risonanze, secondo lavoro discografico. Poi qualcosa è cambiato, le mie idee hanno incominciato ad affiorare non più sulla tastiera ma dentro di me, e il mio modo di creare si è invertito: dal comporre sui tasti bianchi e neri per poi trascrivere, ho iniziato a scrivere per poi suonare ciò che avevo scritto. Una dimensione completamente diversa che mi ha permesso di vivere la musica in modo più libero, senza il controllo della mente e senza la possibilità che le mani potessero percorrere, inconsapevolmente, strade già tracciate dalla memoria tattile.
All’inizio il mio percorso discografico è stato principalmente per pianoforte solo, seguendo il filone della classica contemporanea. Pur pensando non solo per pianoforte - adoravo l’orchestra - ho continuato comunque a pubblicare per questo strumento: Fluide Risonanze, secondo lavoro discografico, fu un tentativo di esprimere un concetto orchestrale con pochi elementi. Mi ci sono voluti anni per riuscire ad accettare l’idea di pubblicare qualcosa che fosse diversa dal piano solo (i brani che oggi risultano antecedenti agli album sono pubblicazioni retrodatate). Dal piano solo, le voci del menù si sono ampliate: musica da camera, orchestrale, lirica, jazz e pop.
Questo mese si colloca nella sezione lirica e prevede l’uscita di una piccola opera della durata di dieci minuti sul tema di Alcesti. Il libretto è a cura di Bartolomeo Smaldone, noto poeta altamurano. Le figure chiave tre: Alcesti, interpretato dal soprano Concetta Aquila; Admeto, dal tenore Luigi Cutrone; La Morte, da Mariapia Leone.
L’appuntamento è previsto per venerdì 22 novembre sui negozi digitali e sul mio Canale YouTube.
Ti aspetto!