Perché a volte permettiamo a qualcuno di ferirci per la scarsa voglia che ha di comprendere chi siamo davvero? Lasciamo trionfare chi ci ferisce, quando potremmo lasciar vincere chi ci fa addormentare con il sorriso. Sono cose che creano in noi mancanze, non valore.
Ho recentemente letto un’estratto del libro Come ho abbracciato la mia ombra di Alessandra Nenna. Il titolo mi ha subito incuriosita e devo dire che, anche se si tratta solo di un estratto, leggerlo è stato come rotolare lungo un precipizio. L’immagine potrebbe spaventare, ma è la sola che mi viene in mente per rendere il senso di quanto le parole di Alessandra abbiano catturato la mia attenzione e trascinata nel vortice e turbinio di emozioni che i vari personaggi, con le loro storie intrecciate, provocano in chi legge. Un libro che ha il potere di materializzare cose attraverso le parole, il potere di dar vita a personaggi che non esistono più solo sulla carta ma che entrano nel vivo del nostro vissuto, come se fossero accanto a noi, insinuandosi tra i nostri pensieri e persino ricordi. Un libro nel quale la fotografia rappresenta più il sentire che l’oggetto fotografato e che permette di scattare foto non attraverso una macchina fotografica ma direttamente con gli occhi della mente. Decisamente ricco di spunti e di immagini, alterna personaggi che riescono a, indispettirla - come Ettore, che dice di volerle bene ma che s’impone invece di irritarla - e altri senza i quali non vivrebbe o, come ama definirli l’autrice, i cosiddetti “affetti imprescindibili”: il cugino Piero, Gaia, l’amica Angelica, che ha appena avuto uno splendido bimbo, Nella, la quale combatte una malattia degenerativa e che rappresenta per lei una madre che sente di non poter abbandonare, Pamela, Cinzia e il piccolo e saggio Silvio. Sono tutti personaggi caratterizzati da una forte identità e con una precisa collocazione all’interno del romanzo, che mette in risalto varie tipologie di personalità che affiancano ciascuno di noi. Nella parte finale della bozza, Alessandra stuzzica l’immaginazione del lettore su quale possa essere il finale a lui più congeniale, in quanto come lei stessa afferma, non ne esiste uno vero. Vi invito a leggere Come ho abbracciato la mia ombra di Alessandra Nenna e a sostenerla!
Comments