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Attimi



Penso alla vita come ad un susseguirsi di attimi, momenti indelebili che restano oltre il tempo, lo spazio e oltre noi, momenti unici ed irripetibili, attimi colti e lasciati al tempo, attimi brevi, fugaci, ma intensi, attimi subordinati a scelte che facciamo o che procrastiniamo, lasciandole alla vita e al tempo.


Quando penso agli attimi, penso a quei puntini neri da collegare per formare un’immagine. Solo che in questi giochi i puntini e le immagini sono predefiniti. Nella vita, invece, questi puntini sono interscambiabili e siamo noi a doverli posizionare, oltre che collegare, in base alle scelte che facciamo, o che non facciamo, ogni giorno. Così tracciamo, a grandi linee, la nostra vita.

Come la maggior parte dei miei brani, Attimi nasce senza calcolo né premeditazione alcuna, ma semplicemente guardando fuori dalla finestra, in una notte nella quale non riuscivo a prender sonno e tutto intorno era silente. Non ho fatto altro che accoglierla. Non mi preoccupo mai di scrivere qualcosa di interessante, bensì qualcosa di vero.

Una volta una persona mi ha detto che la verità non è mai banale e lascio che sia questo principio a guidare la mia musica. Spesso ci preoccupiamo di piacere agli altri. Beh, non è il mio caso. L’unica cosa di cui mi importa davvero è l’emozione che metto in gioco nello scrivere. Non serve dimostrare tutto ciò che sappiamo per arrivare all’altro. Basta poco per emozionare ma spesso ce ne dimentichiamo, dando la priorità più all’intelletto che al cuore. Io lascio che siano il momento e le sensazioni che provo a decidere per me cosa e come scrivere. Ho conosciuto persone dalla cultura invidiabile ma incapaci di arrivare alla maggior parte della gente perché incomprensibili nel linguaggio e nei concetti, e persone capaci di sviscerare tali concetti e renderli accessibili a tutti. Ancor più emozionante, persone che hanno vissuto la vita e, se pur con pochi mezzi, capaci di toccare cuori.

La musica è un linguaggio e, prediligendo io più l’aspetto emotivo che quello intellettuale, credo che come tale debba parlare al cuore e non alla mente, altrimenti diventa un linguaggio solo per gli addetti al settore e sarebbe un vero peccato. Perciò, facciamo della musica la nostra preghiera, il nostro credo più intimo e profondo, perché come recita una bellissima frase di Björk “la musica non è una questione di stile ma di sincerità”.

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