Ci sono emozioni che viaggiano nel tempo, oltre il tempo; ieri più di oggi, perché all’epoca l'attesa sembrava essere un luogo magico di rivelazioni. Oggi, invece, la vita sembra bruciare in fretta gli scalini che la compongono.
Amo scrivere. Mi fa sentire sospesa nel tempo, consentendomi di contemplare passato, presente e futuro nello stesso momento e in questa dimensione del sentire, lontana dalla concezione odierna, ritrovo me stessa, le mie luci, le mie ombre.
È come immergersi nella vita, inseguire con la mente immagini, suggestioni, idee, sensazioni, emozioni. Ogni brano rappresenta uno stato d'animo ed esprime pertanto una diversa atmosfera in cui ci si immerge diventando altro da sé.
La musica arriva e io non so, né mai saprò, quale sarà la sua forma: è una ballerina seducente che mi prende per mano e conduce il gioco. A me non resta che seguirla, per scoprire solo alla fine della danza in quale luogo mi ha condotta.
E poi c’è lei, la sera. La sera che rende tutto più magico. Ho scritto i miei brani più struggenti, in sua compagnia. È come se la notte fluidificasse i miei pensieri e l’inchiostro con il quale do loro forma.
L’8 settembre ho ricevuto un testo da Bartolomeo Smaldone. L’8 sera, guarda caso.
Un testo parla sì attraverso le parole, ma non è detto che sia sempre così. Ci sono parole e parole; parole che esprimono, parole che lasciano il tempo che trovano, parole che ti scavano dentro calcando solchi nell’anima.
La poesia Magnifica mi ha letteralmente parlato, e la musica ha deciso che io dovessi cucirle un vestito fatto di note, pause, silenzi, respiri.
Bartolomeo mi ha svelato la suggestione incastonata nei suoi versi, facendo apparire una visione nella mia mente.
Una cantante di Fado, nella penombra di un locale di Oporto, al solo lume di una fragile candela, lascia andare la sua voce struggente e malinconica catturando l'anima dei presenti.
Io l’ho vista. Ho visto la cantante di Fado, ho visto quella penombra, ho visto la candela. E ho visto l’unica voce che avrebbe potuto offrire una tridimensionalità alle parole e alle note.
Badrya Razem, semplicemente. E non aggiungo altro perché la sua anima, prima ancora che la sua voce, parleranno per me.
Ti aspetto.
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