
Nel blog dello scorso mese ho raccontato di come se evolvi, la vita troverà sempre il modo di inviarti persone in linea con te e con i tuoi valori più profondi; avevo aggiunto che nel 2023 sono entrate nella mia vita anime significative sia a livello personale che professionale. Tra queste, oltre a Bartolomeo Smaldone, Agnese Scappini. Come dicono i suoi profili social, la Dottoressa Scappini è psicologa e psicoterapeuta. Io non amo molto le etichette, soprattutto quelle legate all’ambito lavorativo; le amo ancor meno quando si tratta di Agnese, perché lei è molto di più di una limitante definizione. Seguila, e capirai cosa intendo dire.
Quando Agnese mi ha parlato del progetto di un monologo, proponendomi di comporne la colonna sonora, sono stata così entusiasta da iniziare a scrivere ancor prima di avere il testo. Mi accade spesso di intravedere il senso di qualcosa senza conoscerne i dettagli: credo che lasciarsi guidare dalla suggestione sia uno degli aspetti più misteriosi e affascinanti, quando si sceglie di seguire l’intuizione. Per questo, come sempre faccio, ho messo da parte l’attesa, preferendo l’azione. Probabilmente, un atteggiamento come questo è uno dei segreti per far accadere le cose e creare la propria realtà. In fondo, se non siamo noi a mettere in atto le azioni, esse non potrebbero mai avere l’energia necessaria alla loro realizzazione.
Nel corso dei giorni successivi, io e Agnese ci siamo scambiate arte e spiritualità: lei mi ha inviato le sue tele - tra le tante cose, Agnese scrive e dipinge - e io le foto degli spartiti che iniziavano a prendere forma. Uno scambio meraviglioso e vitale, fatto di energia e strettamente connesso al senso più profondo e intrinseco della vita. Questo ci ha aiutate a entrare in connessione e a creare un legame che ci portasse a lavorare insieme al monologo, che pian piano ha preso vita fino ad approdare alla produzione a opera di MetroNews.it
Il monologo riguarda la violenza di genere. Pur essendo un tema tristemente scottante e attuale, Agnese lo tratta con quella leggerezza che la contraddistingue, insegnando quanto leggerezza e profondità possano viaggiare di pari passo. Sulla scia di quel che sentivo, ho creato delle musiche che potessero accompagnare le parole di Agnese senza risultare invadenti, lasciando la mente e la coscienza libere di fluire durante l’ascolto.
Sono quattro - Prologo, Madri, Dialoghi di solitudine e Liberi di Essere - le composizioni per pianoforte solo nate da questa profonda sinergia, e ciascuna di loro ritrae quattro momenti musicali ed emotivi differenti. Quando è nata l’esigenza di dare un titolo all’EP, la scelta è inevitabilmente caduta su Liberi di essere, perché questo titolo ben racconta la sensazione del momento, fungendo al contempo come monito alla vita.
Ti aspetto sui negozi digitali e sul mio Canale YouTube a partire da venerdì 5 aprile.